lunedì 27 ottobre 2008


Questo è un racconto scritto da un ragazzo gentilissimo che ho conosciuto tramite internet, che mi ha concesso di illustrarlo. Ora sto cercando un editore disposto a pubblicarlo. Se avete voglia di leggerlo per me merita...

Testo di: Giampaolo Marcantoni
Illustrazioni di: Giovanni Nori


AVETE VISTO THEODOR?


“Avete visto Theodor?”
“qualcuno ha visto Jacob Theodor?”
La signora Sad girovagava per il delizioso quartiere di Greenville rivolgendo a tutti la stessa domanda: “avete visto Theodor?” La signora Sad era uscita di casa alle sedici per fare un salto da Stalton il droghiere.
Aveva lasciato Theodor che stava falciano l’erba vicino le petunie quelle presso la siepe di rododendro.
Aveva salutato il giovane pregandolo di fare attenzione a non rovinare i fiori e poi se n’era uscita dal cancelletto bianco di fianco al platano.
Al suo ritorno non aveva trovato Jacob e per giunta il prato risultava tagliato solo a metà, e quella sera a cena c’erano i Rogers: disastro!
Nessuno aveva visto Theodor, e fino alle cinque non usciva quasi nessuno, a meno che non ci fosse qualcosa di impellente da fare.
La signora Sad doveva assolutamente comprare il lievito per preparare la sua famosa torta di mele per la cena coi Rogers, e Theodor doveva assolutamente falciare il prato.
In effetti a quell’ora solo Theodor era in giro.

Sentivi il ronzio del suo falcia-erba cantare da dentro il recinto di qualche casa.
Oggi doveva cantare a casa Sad, ma il suo concerto sembrava essersi interrotto per qualche motivo.
“Qualcuno ha visto Jacob Theodor?”

Niente. Scomparso.
Rimaneva solo la scia rasata di fresco nel verde prato della famiglia Sad nel quartiere di Greenville.
Di lì a sera il caso, come sempre accade in questi posti, di bocca in bocca diventa un evento epocale; quasi come quando scese il primo uomo sulla luna e tutti ne parlavano come se Amstrong fosse uno di famiglia, come se fosse Theodor.
L’impronta di Jacob però non era una scarpa firmata NASA,
ma una scia verde che usciva dal cancello bianco di fianco al platano.
La comunità di Greenville decise di risolvere il caso della misteriosa scompars
a e in breve tempo, un rumoroso gruppo si mise sulle tracce della falciatrice e di Jacob.
Vista da qui, quella lunga lingua verde brillante, sembrava un tappeto srotolato a ricevere un ubriaco: dal cancello svoltava rapidamente a destra, girava intorno a uno dei pioppi lungo la strada, poi zigzagava incrociando il vialetto, scomparendo sul selciato, per poi riapparire pochi metri più avanti, sull’erba.
La folla seguiva in una buffa processione la strada creata da Jacob, evitando di semplificare anche i più facili passaggi per non sbagliare neppure un passo.

Sui punti di indecisione la folla apriva un dibattito, per poi ripartire ordinata nella direzione deliberata.
Il sole stava tramontando e per non rischiare di tornare sul proprio cammin
o decise di sospendere le ricerche con il proposito di riprenderle il giorno dopo.
Piantarono un ombrellone da spiaggia sul punto esatto dove erano giunti: sotto il lam
pione vicino alla piazza, e di fianco Tom Fieldson ci parcheggiò la propria auto della polizia con l’assicurazione a tutti di fare la guardia all’ombrellone.
L’appuntamento fu fissato dal sindaco Rogers in persona, per le ore nove della mattina successiva.
Alle nove c’erano tutti tranne il sindaco Rogers che arrivò con notevole ritardo con il dissenso di tutti.
Alle dieci e quarantacinque fu spiantato l’ombrellone e la folla riprese il cammino alla ricerca di Jacob.
La falciatrice doveva aver girato intorno alla piazza e all’altezza del vecchio
giornalaio aveva attraversato puntando verso il monumento a Lincoln.
Poi con una lenta spirale si
era allontanata con una traiettoria centrifuga saltando nuovamente la strada di fronte all’Emporio Macy’s.
Qui lo zerbino con la scritta rasata a riportare un semplice “WE…ME” (WELCOME n.d.a.) non dava adito a diverse interpretazioni: Jacob era entrato non visto da Macy, il proprietario.

Seguire a vista la scia di Theodor nel negozio era praticamente impossibile.
Fu chiesto a gran voce l’uso dei cani segugio del vecchio Donovan.
Ahimè i cani sembravano più interessati dal reparto insaccati che non dalla scia alla nafta
di Theodor, così all’orario di chiusura di Macy’s il gruppo era arrivato solamente al settore caccia e pesca.
Sul punto fu messo, nonostante la riluttanza di Macy, il manichino del pescatore con il set “SUPER PROFESSIONALE STILTON” per la “Pesca a mosca”.
La comitiva si sciolse per la seconda sera: “Ci vediamo domani ragazzi”
“Alla solita ora…”
“E tu non fare tardi Rogers!”
Lo rimproverò Tom Fieldson.
Alle nove c’erano tutti, anche il sindaco Rogers, di fronte all’Emporio Macy’s, a parte Macy.
Lo buttarono giù dal letto.
Era martedì e di solito quel giorno Mac
y’s era chiuso.
Macy con riluttanza aprì il negozio, e con riluttanza maggiore sposto nuovamente il manichino della pesca a mosca.
Alle dodici erano fuori.
Alle tredici erano di fronte al parco naturale al confine di Greenville e la lingua verde di erba tagliata si immergeva nel fitto del bos
co di abeti.
Lo sconforto scese sul gruppo.
Il parroco, Padre Pimbleton, cominciò a recitare le preghiere e in breve il capanello delle madri carità di Greenville lo accerchiò facendogli il triste eco.
Già iniziavano a serpeggiare i primi racconti a ricordo di Jacob, il buon vecchio Theodor.
Nascevano le prime leggende, come quella volta che falciando di notte il prato della famiglia Erwitt aveva fatto scappare i ladri, o quell’altra volta che per evitare una marmotta sul prato dei Wellers aveva inavvertitamente disegnato una freccia che indicava dove Mr. Wellers aveva perso le chiavi della macchina.
Sono passati i mesi: “Sapete che una volta Jacob mi rasò il prato al crepuscolo e alla mattin
a era tutto fiorito a violette”
Sono passati gli anni: “Vi ricordate di Jacob Theodor il giardiniere? Vedete quel punto dove non cresce più l’erba? È li che è scomparso in una notte di plenilunio”
E dopo tanto tempo nessuno sa se c’è più stato un tizio chiamato Theodor Jacob o fosse solo una leggenda o una favola da raccontare ai bambini.
A voi posso dirlo: Theodor Jacob il giardiniere non è mai esistito, e neppure una signora Sad, un sindaco Rogers, né una contea chiamata Greenville, ma questo a loro è bene non farlo sapere…

1 commento:

Unknown ha detto...

Bellissimi sti lavori...Quello con la luna di notte è fantastico! Bravo Noriiiiii!!!!